La croce di Ariberto, detta anche Crocione, rappresenta l' ambito "premio" che la contada si aggiudica il palio ha il diritto di conservare per un anno intero all'inteno della propria chiesa.
La Croce che viene sistemata sul Carroccio e che passa di mano ad ogni edizione del palio è in realtà una copia dell' originale, presente sul Carroccio in occasione della Battaglia di Legnano nel 1176.
La "vera" Croce di Ariberto è conservata a Milano, al museo del Duomo; si tratta di un crocefisso (rame dorato sbalzato su una base di legno) commissionato alla metà dell'undicesimo secolo dall'arcivescovo di Milano Ariberto D'Intimiano (975 - 1045) come ornamento per il suo monumento funebre (nel monastero di San Luigi) ma che poi i milanesi decideranno di utilizzare come ideale simbolo di fede da issare sul Carroccio nella battaglia contro il Barbarossa.
La Croce di Ariberto rappresenta un Cristo sofferente con ai due lati, all'estremità dei bracci corti, le figure della Vergine e di San Giovanni; sotto i piedi del Cristo, sistemata su un supporto a scacchiera, compare poi la figura dello stesso Ariberto.
La copia fu invece eseguita sotto la supervisione di un pittore legnanese, Gersam Turri, nel 1935, con modalità di fabbricazioni differenti; è costituita da formelle in gesso sulle quali è stato spruzzato a caldo uno strato di rame, seguendo un procedimento inventato proprio a Legnano per l'occasione.
Le parti di rame sono poi state trattate e dorate in modo da assumere un aspetto il più possibile simile all'originale. Anche le dimensioni della Croce di Ariberto "legnanese" sono differenti da quelle dell'originale; un espediente voluto dalla Soprintendenza milanese per evitare che la copia (di misura più piccola) potesse essere scambiata per la vera Croce ospitata sul Carroccio nella battaglia del 1176.